La pandemia di Covid-19 ha gettato in uno stato di emergenza l’intera economia mondiale, colpendo duramente tutti i mercati, dai viaggi all’abbigliamento, dalla ristorazione all’intrattenimento, lasciando scampo solo alla GDO e al settore alimentare. Si può dire che la crisi economica sia generalizzata in questo momento e che si estenda dal mercato del lavoro, fino alle case delle famiglie italiane.
Per questo, lo Stato ha varato diverse misure assistenziali, tra cui spiccano il finanziamento dell’acquisto dei buoni spesa per dei Comuni Italiani, e l’aggiornamento della normativa fringe benefit nel DL Agosto, raddoppiando la soglia di defiscalizzazione dei fringe benefit fino a 516,46€ per dipendente nel 2020.
Queste iniziative forniscono tutte un importante sostegno al reddito, consentendo a lavoratori e famiglie di usufruire di un credito ulteriore per le proprie spese quotidiane, ma non solo: soprattutto nella forma di buoni digitali e buoni spesa, possono essere molto di più che un “semplice” sostegno al reddito.
Non solo sostegno al reddito: la moneta a scadenza che sostiene l’economia
“Se a prima vista i buoni spesa e i fringe benefit nella forma di buoni e voucher digitali possono sembrare unicamente uno strumento a beneficio dell’utilizzatore finale, per le proprie spese e quindi per il proprio benessere, sono ad uno sguardo più approfondito soprattutto un sostegno all’economia.” Spiega Andrea Verri, CEO di Amilon. “I buoni spesa, buoni shopping e buoni acquisto sono crediti spendibili per effettuare spese presso le insegne emittenti dei buoni, si può dire dunque che siano “monete di marca”. In questo momento di crisi offrono un vantaggio non solo ai consumatori, che ottengono un credito ulteriore da spendere, ma anche alle insegne emittenti, che si assicurano vendite anche in un momento di difficoltà in cui le famiglie tendono a risparmiare.”
Fringe Benefit e sussidi erogati nella forma di buoni digitali e buoni spesa consentono proprio questo: assicurare vendite alle insegne emittenti dei buoni, garantendo un ricircolo del valore immesso nell’economia reale tramite la stessa erogazione di aiuti e benefit.
L’elemento di principale interesse è che questo ricircolo avviene nel brevissimo periodo. Infatti, buoni spesa e buoni shopping hanno la caratteristica di avere una data di scadenza, generalmente non molto lunga, vincolando quindi il consumatore ad una spesa nel breve periodo.
Sono dunque monete a scadenza, che, a differenza di premi aziendali e sussidi alle famiglie sotto forma di denaro contante, possono quindi essere maggiormente monitorati e utilizzati per uno scopo ulteriore oltre al fornire aiuti alle famiglie: sostenere e rilanciare l’economia.
Osservatorio delle gift card Amilon: i numeri della moneta a scadenza
La moneta a scadenza quindi porta vantaggi a consumatori, brand e retailer ma anche all’economia in generale, spingendo i consumatori a spendere il proprio credito il prima possibile per non lasciare scadere i buoni spesa ricevuti ed evitando una dinamica di risparmio che porta ad un’ulteriore immobilità economica.
Spiega Fabio Regazzoni, CEO di Amilon: “La scadenza dei buoni spesa spinge i consumatori a spendere i buoni, rimettendo in circolo il denaro in un tempo brevissimo. I dati del nostro Osservatorio Amilon delle gift card e dei buoni digitali ci rivela dei dati straordinari: il 50% delle persone che riceve un buono digitale lo spende entro 11 giorni e a due mesi il dato sale al 90%. In un momento di emergenza come questo per cui c’è forte incertezza sui consumi Natalizi, possiamo pensare che saranno proprio i buoni digitali e le gift card a dare un forte impulso alle spese, ecco perché è così importante che lo Stato si accorga dell’enorme potenziale che rappresentano, considerandolo all’interno delle manovre per risollevare l’economia.”
L’analisi dell’Osservatorio delle gift card Amilon evidenzia un risultato importante, ovvero il beneficio dei buoni digitali per tutte le categorie merceologiche, dall’abbigliamento, all’ottica, libri, manutenzione per la casa, shopping online, spesa… e più in generale per l’economia e lo shopping nazionale.